Come ricordi la tua esperienza al concorso?
Ho un bellissimo ricordo della mia esperienza al concorso MDEJ; ogni tanto ripenso a quei momenti e mi emoziono. È stato e rimarrà per sempre un segno indelebile del mio percorso professionale nel settore Horeca. Ho impressi nella mente tutti i momenti e le tappe del concorso: partendo dalla prova scritta, a quella pratica, per poi arrivare alla finale del 22 maggio 2022 (data che ho anche deciso di tatuarmi per l'importanza che ha per me) che tutt'oggi mi fa ancora venire la pelle d'oca.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Sono tantissimi gli aspetti positivi che questa esperienza mi ha dato: primo fra tutti la fiducia in me stesso e in ciò che faccio. Per un ragazzo di un piccolo paesino è sicuramente un vanto e un'emozione unica rappresentare il proprio istituto in un concorso nazionale che vede partecipare molte scuole anche di grande rilievo. MDEJ inoltre dà la possibilità di effettuare uno stage indimenticabile nella loro Accademia che permette di conoscere persone importanti del settore facendo crescere il proprio curriculum e arricchendo così il bagaglio culturale.
Quali sono i tuoi progetti dopo la scuola? Rimarresti nel settore Horeca?
Ovviamente sì! Grazie a MDEJ ho scoperto di amare questo settore, tanto da farlo diventare il mio futuro. Dopo la scuola ho deciso di intraprendere un percorso nell'ambito della Mixology e del Bartending e posso dire che dopo un anno sono ancora più sicuro che sia stata la scelta giusta.
Hai intenzione di seguire altri corsi in un futuro? E di specializzarti in qualcosa di specifico?
Sono agli inizi della mia carriera ed è ovvio che per crescere debba seguire corsi e fare più esperienze possibili. Momentaneamente ho deciso di studiare per diventare un bartender, ma non ho affatto lasciato la passione che ho per la caffetteria e per tutto ciò che lo circonda, tant'è che in ogni mia drink list vi è un cocktail che abbia a che fare con il mondo del caffè.
Hai notato un cambiamento nelle caffetterie italiane?
Si sta notando pian piano un aumento di qualità e attenzione nelle caffetterie italiane per quanto riguarda qualità e filiera sostenibile rendendomi molto contento di ciò.
Cosa consigli agli studenti che si approcciano al concorso?
Agli studenti che si approcciano al concorso consiglio di affrontare tutte le prove con serietà ma allo stesso tempo serenità, cercando di essere innovativi e di non aver paura di sperimentare. Maestri dell'Espresso Junior è un'esperienza unica che va vissuta a pieno perché riesce a lasciarti tanti bei ricordi e insegnamenti. Ciò che mi ha personalmente spinto a vincere e continuare a studiare è senza ombra di dubbio la voglia di sognare e di non mollare mai.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
È stata un’esperienza indimenticabile che porterò per sempre con me. Un percorso ricco di emozioni, tra paura e un po' di agitazione, ma con tanta gioia e voglia di scoprire questo mondo.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Gli aspetti positivi di questa esperienza sono stati moltissimi. Innanzitutto, con la vittoria di Maestri dell’Espresso Junior ho avuto la possibilità di partecipare ad un periodo di formazione della durata di 5 giorni nella sede di illycaffè a Trieste. Qui ho potuto approfondire le mie conoscenze, scoprire che dietro ad una semplice tazzina di caffè si nasconde un mondo magico, mettermi alla prova e sicuramente arricchire il mio bagaglio personale.
Quali sono i tuoi progetti dopo la scuola? Rimarresti nel settore Horeca?
Dopo aver terminato la scuola alberghiera ho continuato a lavorare nel settore Horeca. Attualmente ho cambiato il mio percorso lavorativo ma rimanendo sempre a contatto la clientela.
Hai intenzione di seguire altri corsi in un futuro? E di specializzarti in qualcosa di specifico?
La curiosità è sempre tanta e non ho mai smesso di rimanere aggiornata in questo campo anche perché la passione che è nata durante il concorso non la perderò mai. Chissà, magari in futuro potrei rimettermi in gioco!
Hai notato un cambiamento nelle caffetterie italiane?
Sicuramente in Italia abbiamo una forte tradizione legata al caffè, ma secondo me non viene valorizzato abbastanza tutto il mondo che si nasconde dietro e tutte le capacità che ci devono essere per realizzare un prodotto di qualità. Nonostante ciò, ho notato un lento cambiamento grazie a caffetterie che stanno iniziando a portare la cultura del caffè di qualità nella nostra quotidianità.
Cosa consigli agli studenti che si approcciano al concorso?
Agli studenti che si approcciano al concorso consiglio di dedicarsi molto, di appassionarsi e di non arrendersi alle prime difficoltà perché fanno parte del gioco. Ma soprattutto di essere curiosi e non fermarsi perché tutti i sacrifici verranno ripagati con grandi soddisfazioni e orgoglio.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
Ricordo la mia esperienza a Maestri dell’Espresso Junior come una delle più belle ed emozionanti della mia vita. 13 Luglio 2011, ricordo tutto: dalla preparazione il pomeriggio, dopo scuola, con il professore di sala-bar, al momento della finale a Riccione.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Questa esperienza mi ha dato molto, sicuramente per me è e sarà per sempre un vanto, un qualcosa di unico che, lavorativamente e personalmente porterò sempre nel cuore. Inoltre, la targa del primo posto è la prima cosa che si vede entrando in casa mia.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore Horeca?
Durante l'edizione stavo facendo la stagione, in sala, in un hotel a Milano Marittima e dopo la scuola sono rimasta nel settore Horeca per tanti anni.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
La formazione per me è un "tasto dolente" perché "chi non si forma si ferma" ed è proprio quello che è successo a me. Se posso dare un consiglio, siate curiosi di imparare!
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
Più che un cambiamento nella caffetteria italiana posso dire di aver notato che, come italiani, non conosciamo quella che veramente è la "Caffetteria Italiana"!
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Il mio piano per il futuro è quello di riuscire ad aprire un B&B con il mio compagno.
Se hai un sogno nel cassetto, quali sono i passi che stai facendo per realizzarlo?
Sto, semplicemente, frequentando un sacco di B&B, appena posso e ovunque vada.
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
Partecipate a questo progetto! Fatelo mettendoci tutti voi stessi, lavorativamente parlando mi è stato molto utile e mi ha garantito, spesse volte, anche di trovare lavoro, proprio per il valore aggiunto che la partecipazione al concorso Maestri dell’Espresso Junior offre al mio curriculum!
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
Il ricordo più bello che ancora mi porto dentro, nonostante sia passato tanto tempo da questa esperienza, è sicuramente la crescita professionale in ambito tecnico e teorico che ho conseguito e migliorato. Un altro sorriso che mi viene quando ci ripenso è dovuto al fatto che grazie a questa esperienza ho potuto conoscere e confrontarmi, attraverso questa competizione, con colleghi provenienti da ogni parte d’Italia.
Uscirne vincitore è stato il coronamento di tanti obiettivi che mi sono predisposto per la mia giovane età.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Questa esperienza mi ha portato più consapevolezza di chi sono e di quello che so fare, ma soprattutto mi ha aperto gli occhi su quale sarà il mio futuro: il caffè in tutte le sue sfumature.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore horeca?
Dopo il raggiungimento del diploma, ho iniziato a muovere i primi passi lavorativi presso bar e strutture alberghiere prestigiosi, situati in Bologna e nella riviera romagnola.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
Il caffè è tutto il mio mondo. Frequentando corsi ho implementato le mie abilità e migliorato le mie skill tecniche, come quelli relativi alla latte art ed ai metodi di estrazione. Sono riuscito a gareggiare alla competizione sia a livello nazionale che mondiale, organizzata dall’ Istituto Espresso Italiano (IEI), conseguendo i titoli di Campione italiano e Mondiale di Espresso Italiano Champion nel 2019.
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
La caffetteria italiana si sta man mano evolvendo, infatti oggi all’interno della drink list possiamo trovare degli specialty coffee ed alle volte anche un flat white. Nonostante questo piccolo cambiamento, in Italia, oggigiorno la tradizione è ancora molto presente. Spero però, che in un futuro non troppo lontano, le porte dell'innovazione si spalanchino ancora di più introducendo anche nuovi metodi alternativi di estrazione del caffè (brewing), facendo comporre e scegliere la propria bevanda al cliente.
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Il mio prossimo obiettivo è quello di partecipare alla competizione di latte art, per confrontarmi e condividere sempre più con persone di questo magico ambiente, nuove tecniche di versaggio e nuove composizioni.
Se hai un sogno nel cassetto, quali sono i passi che stai facendo per realizzarlo?
Il mio sogno più grande è riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono prefissato, nel minor tempo possibile; per realizzarli sto studiando, seguendo corsi e mi aggiorno ogni giorno sulle novità di questo settore.
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
L’unico consiglio che mi sento di dare agli studenti che decideranno di partecipare al concorso è di impegnarsi e di prepararsi al meglio, sia a livello tecnico ma anche mentale. La chiave è affrontare e vivere la competizione concentrati ma allo stesso tempo con tranquillità senza farsi prendere da ansia e panico.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
La mia esperienza al concorso è stata fantastica, mi sono ritrovato in un contesto nuovo e molto affascinante.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Grazie a questo evento ho avuto l’opportunità di relazionarmi con compagni della mia stessa età ma anche con persone molto esperte nel settore e sicuramente mi è stato di grande aiuto per la mia formazione.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore horeca?
Dopo questo concorso sono rimasto nel settore di caffetteria per un anno circa, poi ho avuto altre proposte manageriali e ho deciso di abbandonare per un po’ questo mondo.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
Nel momento della mia formazione ho studiato dettagliatamente cosa fosse realmente il caffè e di quanta strada fa prima di essere trasformato in un espresso. Personalmente, dopo aver fatto questa esperienza ho rivalutato molto la caffetteria italiana e ho cercato giorno per giorno di distinguermi dal solito barista che fa i caffè e di trasmettere anche ai miei colleghi ciò che avevo imparato. Sono sicuro che molte persone sono a conoscenza del mondo che vi è dietro ad un semplice espresso, ma molte altre ancora no.
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
Da sempre abbiamo consumato i nostri caffè nei bar classici della propria città, il nostro barista di fiducia ci preparava dei caffè strepitosi, sì, senza ombra di dubbio, ma la realtà a volte è diversa dai fatti, ho notato molti cambiamenti.
Quali sono i tuoi piani per il futuro? Se hai un sogno nel cassetto, quali sono i passi che stai facendo per realizzarlo?
Non ho niente di programmato, ho tante idee, tra cui una caffetteria tutta mia, ma per il momento vorrei imparare il più possibile.
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
È stata un’esperienza indimenticabile e lo sarà altrettanto per voi. L’unico consiglio che mi permetto di dare è di metterci sempre il massimo impegno, di non sottovalutare nulla e di credere sempre in quello che si fa.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
I ricordi di questa esperienza sono molti, dalla prima iscrizione alle selezioni, alla realizzazione del video presentazione, fino all'ultima manche finale. Un ricordo molto importante riguarda innanzitutto l'impegno e la dedizione nella fase di preparazione non solo da parte mia, ma di tutte le persone tra professori, collaboratori e compagni di classe che hanno partecipato attivamente e sono parte integrante della vittoria. Infine, il ricordo, naturalmente tra i più importanti di questa esperienza, spetta alla prova finale con la soddisfazione dopo un lungo percorso di aver ottenuto il risultato.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Aspetti positivi ce ne sarebbero molti da elencare, in particolare ho potuto avere una maggiore conoscenza di questo mondo a primo impatto semplice ma in realtà molto articolato e vario. Inoltre, ho avuto l'occasione di ricevere consigli e suggerimenti da esperti del settore risultati molto utili in seguito in ambito lavorativo.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore horeca?
Sì, in seguito alla scuola ho continuato nel settore ristorativo.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
Sì, in seguito al concorso ho avuto l'occasione di partecipare a diverse giornate di formazione tecnica e professionale riguardanti il mondo della ristorazione in generale, in particolare al settore beverage.
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
A mio parere la situazione si sta piano piano evolvendo, con la diffusione in particolare di caffè ricercati e la proposta di tecniche di preparazione alternative.
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Attualmente sto per iniziare un percorso universitario.
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
Il consiglio principale è quello di seguire il proprio obiettivo con dedizione e impegno mirando ad ottenere la vittoria e cercando di essere sempre pronti ad ascoltare e mettere in atto tutti i consigli possibili.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
È stata un’esperienza indimenticabile. Inizialmente ho partecipato al concorso per pura curiosità e per approfondire il mondo del caffè; inutile dire che me ne sono innamorata fase dopo fase. La 28esima edizione è stata molto particolare a causa dell’emergenza Covid che ha impedito lo svolgersi della finale in presenza: nonostante ciò, l’emozione è stata indescrivibile e ogni sforzo e impegno sono stati ripagati. In particolare, ricordo il percorso formativo in MUMAC Academy come il coronarsi di un sogno: lì ho avuto l’opportunità di conoscere lo specialty coffee e di comprendere come dietro ad una semplice tazza di caffè vi sia un mondo meraviglioso.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Gli aspetti positivi di questa esperienza sono innumerevoli. Mi ha dato l’opportunità di mettermi in gioco e crescere professionalmente e umanamente. Ho avuto modo di comprendere e valorizzare il caffè in ogni suo aspetto, conoscendo persone da tutto il mondo coinvolte nella filiera-caffè e confrontandomi con loro, arricchendo così il mio bagaglio culturale e professionale. Grazie a Maestri dell’Espresso Junior ho trovato una ragione di vita: la passione che è nata in me per il caffè caratterizza tutte le mie giornate e mi permette di provare nuove esperienze stimolanti e formative.
Quali sono i tuoi progetti dopo la scuola? Rimarresti nel settore Horeca?
Assolutamente sì, resterò nel settore Horeca. Se inizialmente i miei progetti erano orientati verso il mondo dell’enologia, l’esperienza di Maestri dell’Espresso ha cambiato il mio futuro: a breve mi trasferirò a Milano per lavorare in una caffetteria specialty e per continuare gli studi sul caffè in MUMAC Academy.
Hai intenzione di seguire altri corsi in un futuro? E di specializzarti in qualcosa di specifico?
Ho intenzione di frequentare altri corsi del programma SCA, in particolare voglio conseguire il livello professional in Barista Skills e Brewing. Vorrei, inoltre, affinare le mie capacità degustative frequentando corsi di Sensory. Ritengo, infatti, di fondamentale importanza essere in grado di riconoscere tutti gli aromi e i flavour di un caffè, per assaporarlo al meglio e cogliere tutte le sue caratteristiche.
Hai notato un cambiamento nelle caffetterie italiane?
Sì, qualcosa si sta muovendo anche qui in Italia. Il cambiamento sarà molto lungo e difficile: la forte tradizione italiana dell’espresso limita l’affermarsi di caffè qualitativamente alti che richiedono, giustamente, un prezzo maggiore. Nonostante ciò, noto come la forte dedizione dei baristi formati stia svolgendo un ruolo fondamentale in questo cambiamento. Sempre più piccole caffetterie specialty stanno aprendo lungo tutta la penisola con un solo obiettivo: diffondere la cultura del caffè di qualità. Sono orgogliosa di far parte di questo lento ma meraviglioso cambiamento.
Cosa consigli agli studenti che si approcciano al concorso?
Consiglio loro di dedicare cuore e impegno al concorso: è un’occasione unica che può cambiare la loro vita, come lo è stato per me. Arrivare al traguardo finale non sarà semplice, ci vorrà molta fatica e concentrazione, ma le opportunità di crescita professionale e umana che si presentano subito dopo sono incredibili. Grazie a Maestri dell’Espresso Junior avrete l’occasione di scoprire il mondo del caffè in tutti i suoi innumerevoli aspetti e, fidatevi, ve ne innamorerete. Metteteci l’anima e sognate in grande, se credete in voi andrete lontano!
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
Ricordo con tantissima gioia, felicità ed emozione la mia esperienza al concorso Maestri dell’Espresso Junior. È stato sicuramente un periodo nel quale mi sono messa completamente alla prova. Durante questa esperienza viveva in me la paura, ma allo stesso tempo sentivo crescere in me la voglia di scoprire questo mondo fantastico. È stata davvero un’esperienza piena di emozioni difficili da descrivere, ma che auguro a tutti di provare.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Sono tantissimi gli aspetti positivi che questa esperienza mi ha dato, ma io inizierei dal periodo di formazione presso MUMAC Academy. Infatti con questa vittoria ho avuto la possibilità di svolgere due settimane di formazione con i fantastici trainer della MUMAC Academy. In queste due settimane ho scoperto un mondo che mai mi sarei aspettata di incontrare e che ha davvero fatto crescere notevolmente il mio bagaglio personale. Inoltre, grazie a questa esperienza ho avuto la possibilità di conoscere Giulia Ongarato, classificata insieme a me all’edizione 2020, la quale è diventata la mia compagna di bevute di caffè.
Quali sono i tuoi progetti dopo la scuola? Rimarresti nel settore Horeca?
Sicuramente tra i miei progetti futuri c’è la formazione, infatti per questo motivo vorrei partecipare a tantissimi altri corsi riguardanti il caffè e non solo. Inoltre, rimarrò assolutamente nel settore Horeca, lo considero un mondo fantastico e sempre in evoluzione.
Hai intenzione di seguire altri corsi in un futuro? E di specializzarti in qualcosa di specifico?
Assolutamente sì, parteciperò ancora a moltissimi corsi in futuro. Vorrei, infatti, continuare con i corsi della Specialty Coffee Association e poi, perché no, specializzarmi in qualcosa di specifico.
Hai notato un cambiamento nelle caffetterie italiane?
Purtroppo ancora in molte caffetterie italiane il caffè è troppo sottovalutato, come un qualcosa che tutti riescono a fare bene anche se in realtà non è così. Io considero il caffè un po’ come una pozione magica in grado di migliorare la giornata, per questo motivo dovrebbe essere preparato con cura e attenzione. Ad oggi, nella mia zona, sono ancora poche le caffetterie in grado di preparare un caffè elaborato con cura.
Cosa consigli agli studenti che si approcciano al concorso?
Sicuramente consiglio loro di non arrendersi mai di fronte agli ostacoli, anzi sono proprio quelli che contribuiscono al miglioramento. Inoltre, consiglio agli studenti che si approcciano a questo concorso di essere curiosi e di fare tantissime domande, anche su cose che in realtà appaiono stupide.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
È passato tanto tempo, però mi ricordo che prima di salire sul palco mi sono chiuso nella mia bolla e ho fatto quello per cui mi sono preparato tanto.
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
L’aspetto più importante, che può sembrare scontato, è che è stata una grande esperienza. Da lì ho capito che non ci sono limiti in quello che possiamo fare se si è determinati.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore horeca?
Dopo la scuola ho continuato i miei studi nel settore horeca con l'inizio di una carriera come trainer per una scuola di formazione dove mi ero formato prima.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
Ho seguito tanti corsi di formazione e anche master giornalieri, li ho fatti in Bartenders Academy Italia. Lì sono passato da corsista a trainer: uno dei miei più grandi traguardi.
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
Sì, moltissimo. Vedo più bar/caffetterie che propongono un servizio migliore, hanno più scelta di caffè e anche di metodi di estrazione ed è una cosa sbalorditiva visto che noi italiani tendiamo ad essere troppo radicali e tradizionalisti.
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Dopo questa situazione pandemica ho deciso di non pormi più piani per il futuro, a volte capitano cose che non ti aspetti, dunque l'unica cosa che faccio è guardare avanti e prendere tutto quello che capita come sfida.
Se hai un sogno nel cassetto, quali sono i passi che stai facendo per realizzarlo?
Ho sempre sognato di aprire un cocktail bar con la stessa modalità di servizio di un ristorante a tre stelle Michelin, dove si va a bere per un'esperienza e non per passare il sabato sera.
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
Auguro buona fortuna a tutti quanti in primis. La preparazione al concorso è fondamentale non bisogna prenderla sottogamba, così viene tutto più facile.
Come ricordi la tua esperienza al concorso?
Ad oggi, come se fosse successo un mese fa. Una delle esperienze principali che ho fatto durante gli studi e senza dubbio quella che tutt'ora mi porto dentro con più soddisfazione!
Quali sono gli aspetti positivi che questa esperienza ti ha dato?
Sicuramente il controllo di me stesso quando sono in pedana. Eseguire una performance sotto pressione non è mai semplice, specialmente se non si hanno esperienze pregresse. Maestri dell’Espresso Junior mi ha fatto capire cosa vuol dire lavorare sotto pressione e mi ha dato la spinta per portare l'attitudine da gara anche al lavoro ogni giorno.
Cosa hai fatto dopo la scuola? Sei rimasto nel settore horeca?
Dopo la scuola ho provato subito a continuare gli studi iscrivendomi a Scienze e Tecnologie Alimentari, salvo rendermi conto qualche mese più tardi che quella non sarebbe stata la mia strada. Ho lasciato tutto e mi sono trasferito a Londra, dove per qualche mese ho fatto la gavetta come barista in una caffetteria Specialty super trafficata nel cuore della città. Dopo l'estate ho fatto l'esperienza più formativa in assoluto, mi sono trasferito in Qatar, a Doha, per supervisionare l'apertura di un nuovo Coffee Shop Specialty. I sei mesi più forti della mia vita! Al momento invece mi trovo a Roma, dove sto seguendo una nuova ed entusiasmante apertura, sempre in una caffetteria Specialty nel cuore del centro storico.
Hai continuato a seguire corsi e a formarti? Ti sei specializzato in una particolare tematica?
La formazione continua è stata da sempre una mia prerogativa. Non si può sperare di crescere e migliorarsi semplicemente continuando a fare le stesse cose di sempre! Ho seguito diversi corsi di formazione negli ultimi anni, dai corsi di barista a quelli di latte art, passando per delle nozioni di sensory e di caffè verde. Negli ultimi mesi invece mi sono concentrato sui corsi di tostatura, necessari per dare forma ad un nuovo progetto che sto seguendo personalmente a Roma!
Hai notato un cambiamento nella caffetteria italiana da quando sei entrato nel mondo del lavoro?
Posso dire che fortunatamente qualcosa si sta muovendo. Come è stato per la cucina qualche anno fa, anche per la caffetteria la clientela sta diventando a mano a mano più consapevole e responsabile. Questo comportamento si riflette sul mercato italiano, dove sempre più caffetterie di qualità stanno nascendo. Credetemi, è un piacere per gli occhi ma ancor prima per il palato!
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Da buon novello del mondo del lavoro direi lasciare un segno. Il resto lo scopriremo solo vivendo, ora possiamo solo lavorare duro!
Se hai un sogno nel cassetto, quali sono i passi che stai facendo per realizzarlo?
Penso che svegliarsi all'alba ogni mattina sia una risposta più che sufficiente!
Cosa consigli ai giovani studenti che si approcciano al concorso?
Innanzitutto di credere in quello che stanno facendo. Vi trovate tra le mani un biglietto per il vostro futuro che neanche vi immaginate. Ora sta a voi scegliere se sfruttare questa occasione, e credetemi che ne vale davvero la pena! Coraggio, carattere e concentrazione! Buona fortuna!